DETERPILL #3 – TENSIOATTIVI CATIONICI


AMMORBIDENTI E…NEMICI DEI BATTERI.

I tensioattivi cationici sono caratterizzati dal fatto che la parte idrofoba della molecola porta una carica positiva quando il composto è disciolto in acqua; tale carica, nel caso più frequente, è associata a un atomo di azoto che può essere amminico o quaternario.
Questi tensioattivi non vengono utilizzati come detergenti, in quanto non sono dei buoni agenti lavanti e neppure dei buoni schiumogeni.

L’utilizzo più comune è quello sostantivante, in particolare su substrati che presentano cariche negative.

Alcuni tensioattivi cationici, inoltre, hanno un elevato potere sanificante che deriva dalla possibilità di fissarsi, grazie alla loro carica positiva, alle membrane delle cellule batteriche caricate negativamente, determinandone la rottura.

IN ALTRE PAROLE

Due categorie di prodotti che sfruttano le capacacità dei tensioattivi cationici sono gli ammorbidenti e i detergenti con azione sanificante.

Negli ammorbidenti: i tensioattivi cationici, che in buona sostanza rappresentano la base degli ammorbidenti, si fissano sui tessuti (è una loro capacità peculiare) e svolgono un’azione filmogena ricoprendoli, mentre li proteggono dai residui calcarei presenti nell’acqua.
Il loro utilizzo sarebbe da raccomandare in zone con acqua carsiche, ricche di carbonati di calcio/magnesio che induriscono le acque di rete. 

Nei detergenti: un caso pratico. L’indicazione come “sali di ammonio quaternario” o “sali di quaternari di ammonio” sta proprio a significare la loro presenza. Il potere sanificante sta tutto nella rottura della “pelle” dei batteri, annullandone il potere.